Non appena si pronuncia la parola Sicilia molti l'associano, quasi istintivamente a mafia: non tutti i siciliani, però sono dei mafiosi, complici o sostenitori della delinquenza organizzata! Alcuni film, libri, presentando il mondo siciliano nel suo lato peggiore: "la Sicilia mafiosa" , hanno contribuito a fissare nella mente di molti l'idea di una società di delinquenti; come ad esempio lo studioso inglese Denis Mack Smith, che ha sostenuto che tutta la storia di Sicilia si spiega con la mafia, non considerando che questa è solo un elemento, tra altri più importanti: la sua cultura, la sua civiltà, le sue tradizioni e il suo contributo al progresso dell'umanità. Non bisogna comunque sottovalutare, che a livello internazionale, in molti paesi il fenomeno è presente, ma spesso ben nascosto; vi è, ad esempio, la potente mafia delle Triadi cinesi, degli Ykaze giapponesi, la mafia colombiana, quella statunitense...
Molti sono i pareri per definire da cosa o da quale lingua deriva la parola mafia; alcuni credono provenga dall'arabo ma essa deriva dal toscano dove esiste nella forma con due f: "maffia" che significa «miseria», oppure «ostentazione vistosa, spocchia». Questa entrò nell'uso popolare in Sicilia subito dopo l'Unità d'Italia nel 1862, dove subì il fenomeno dell'affievolimento fonetico, come altre parole toscane entrate nell'uso siciliano, per cui «macchina» diventa màchina, «malattia» malatia, e «mattino» matinu; e servì ad indicare sia l' organizzazione segreta delle classi popolari, che proprio nella «mafia» di allora trovavano la difesa contro lo strapotere delle classi dominanti; sia la braveria e l' ostentazione vistosa, tipica dei «mafiosi» di allora.
Ed ancor oggi, in Sicilia, I' aggettivo qualificativo «mafiusu» viene utilizzato anche per indicare qualcosa di incredibilmente vistoso o costoso: un vestito elegante o un' auto prestigiosa sono «un vistitu mafiusu, ' na màchina mafiusa», perche anticamente il popolo vedeva nel mafioso d'allora il suo difensore poichè accomunava l'idea di giustizia sociale con quella dell'avvenenza e della prestanza fisica.
Storicamente, risalgono al periodo spagnolo, dal '500 in poi i primi provvedimenti da parte di vicerè.